DAL CAIRO A CAVA DE' TIRRENI, LO STRISCIONE PER REGENI CHE CHIEDE LA PACE TRA I POPOLI

DAL CAIRO A CAVA DE’ TIRRENI, LO STRISCIONE PER REGENI CHE CHIEDE LA PACE TRA I POPOLI

Ha viaggiato dal Cairo all’Italia ma la sua destinazione è la città di Cava de’ Tirreni. E’ un messaggio di fratellanza che porta la firma simbolica del popolo egiziano e sarà letto domani, 18 giugno poco prima delle 12, quando dalle finestre del Palazzo di Città, sarà calato lo striscione per chiedere verità per Giulio Regeni. Dalla proposta di Spazio Pueblo con il supporto di Potere al Popolo, l’ente Comune aderisce alla campagna di Amnesty International perché, a tre anni dalla sua scomparsa, la storia di Giulio non sia dimenticata e i colpevoli siano assicurati alla giustizia. Se a Montichiari e Ferrara i neo sindaci della Lega, per inaugurare le proprie amministrazioni, hanno rimosso lo striscione giallo di Amnesty International dedicato al ricercatore assassinato sostituendolo con una bandiera leghista, la Città di Cava conferma invece la sua vicinanza alla famiglia Regeni in questa battaglia di civiltà.

La storia
Anche l’Egitto chiede verità per Giulio Regeni. E’ quanto emerge dall’esperienza di Salvatore Senatore che per Spazio Pueblo è responsabile delle relazioni internazionali, migranti e integrazione, appena tornato da un viaggio-studio al Cairo dove ha studiato lingua araba: “Porto con questo striscione il messaggio della gente del Cairo: il popolo egiziano esprime vicinanza per questo dolore al popolo italiano. I cairoti – dicono – non sono responsabili di questa morte e mai nella storia dell’Egitto un governo si è dimostrato così ostile”. Nasce così una immediata sinergia con Mario Gallo, portavoce Amnesty International Agro Nocerino-Sarnese e Spazio Pueblo per rendere possibile questa giornata.

Il dato
Il messaggio di pace e solidarietà inviato dal popolo egiziano attraverso Spazio Pueblo all’Italia, è stato raccolto tempestivamente dall’amministrazione della Città di Cava, grazie all’impegno diretto dell’assessore Nunzio Senatore e del sindaco Vincenzo Servalli. I migranti costituiscono il 2% degli abitanti di Cava de’ Tirreni e la comunità araba supera appena le 50 unità. La città fa un discreto lavoro con i migranti soprattutto grazie allo storico impegno di Antonio Trezza dell’ufficio anagrafe ma la Consulta dei Popoli, organo del comune con proprio regolamento, rimane ancora senza sede. Spazio Pueblo coglie l’occasione per sollecitare l’amministrazione affinchè vengano compiuti dei passi reali verso l’integrazione dei migranti: si chiede che vengano attivate le procedure per l’affidamento di una sede alla consulta dei popoli, ma anche che si guardi alla realizzazione di una festa annuale che sia momento di avvicinamento fra culture.


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