Battipaglia: incendio rifiuti, intervento Vigili del Fuoco [VIDEO]
Un altro disastro, l’ennesimo, già annunciato. Continua l’epidemia degli incendi e come di consueto Battipaglia è suo malgrado protagonista, con il quarto episodio in tre anni, di un fenomeno che si è diffuso da nord a sud. L’impianto in questione era già stato oggetto di ammonimenti e ordinanze senza nessun risultato. Ora che tonnellate di rifiuti bruciano inizia il balletto di responsabilità tra enti mentre le fiamme e i fumi circondano la piana del Sele a danno della salute dei cittadini e degli imprenditori virtuosi dell’economia circolare. E sullo sfondo lo stop di Acerra.
Gli incendi in impianti di trattamento rifiuti: legalità e pianificazione per la prevenzione. La nota della Cgil FP di Salerno:
Negli ultimi anni in Provincia di Salerno si sono verificati diversi incendi in impianti di trattamento di rifiuti.
Questo ennesimo rogo, che ha colpito una ditta di recupero rifiuti nella Città di Battipaglia, certifica l’esistenza di una strategia criminale senza precedenti sull’impiantistica di recupero dei rifiuti in tutta Italia.
I numeri parlano chiaro: una media di oltre cento l’anno negli ultimi 4-5 anni, nel 2017 sono andati in fiamme ben 110 impianti, tra cui 7 discariche, e nel 2018 altri 23 impianti sono bruciati.
Le reazioni delle istituzioni sono state solo due: l’istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare e l’emanazione di una circolare ministeriale.
Per tali ragioni, come FP CGIL Salerno, ribadiamo con urgenza la necessità di un intervento del Procuratore Nazionale Antimafia per avviare un’indagine su questi ripetuti incendi, estendendola anche alle amministrazioni pubbliche che conferiscono (con gara o con affidamento diretto) alle imprese i materiali provenienti dalla raccolta dei rifiuti urbani.
Il fenomeno degli incendi degli impianti di recupero rifiuti è esteso in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, segno che i tentacoli del crimine sui rifiuti è, purtroppo, diffuso capillarmente in tutto il Paese.
La risposta nel suo complesso ad oggi risulta debole e probabilmente inefficace.
Ci auguriamo che quanto prima si prendano decisioni più incisive e significative su questo tema e più in generale sulla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Foto e fonte salernonotizie