Salerno: al Teatro Verdi il balletto Balletto Nazionale della Georgia
Il Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno propone da domenica 8 a martedì 10 dicembre l’esibizione del Balletto Nazionale della Georgia che combina gli elementi della tradizione con sorprendenti innovazione coreografiche. Gli spettacoli sono in programma domenica 8 dicembre (ore 18.00), lunedì 9 (ore 21.00), martedì 10 ( ore 19.00).
Di seguito una nota di presentazione artistica ed in allegato qualche foto di scena
Il Balletto Nazionale della Georgia è uno dei più famosi complessi coreografici del mondo. Fondato a Tbilisi nel 1945 da Nina Ramishvili e Iliko Sukhishvili, persegue l’intento di far conoscere le antiche danze popolari georgiane, di creare coreografie nuove ed originali, vivificando un repertorio antichissimo, di danze liriche e bellicose. Ai due fondatori del complesso, lo Stato sovietico ha conferito molti riconoscimenti tra cui il “Premio di Stato dell’URSS” e il titolo di “Artisti del Popolo dell’URSS”. Sospinte da accompagnamenti musicali di vibrante colore, intrise di echi ora guerrieri ora cortesi ora orientali, alle danze georgiane ha guardato un coreografo imperiale come Marius Petipa, ma sono stati soprattutto i coreografi sovietici, come il georgiano Chabukiani, e lo stesso Grigorovich, geniale nume e zar del Bolshoj, a dare grande rilievo, nei loro balletti, alle danze e al folclore georgiano.
Tre sono gli aspetti dominanti e inscindibili del Balletto Nazionale della Georgia che si rinnova e si arricchisce di generazione in generazione e che riesce ad incantare e stupire, risultando splendidamente appagante nel ritmo, nell’armonia e nella varietà delle immagini.
La prima componente, austera e guerresca, è quella degli uomini dal gesto fiero, abili manipolatori di spade e pugnali; la seconda è quella delle dame dalle bellissime vesti, che scivolano sul palcoscenico con estrema eleganza e dolcezza; la terza è quella paesana, dei mattacchioni e degli acrobati. In tutte le coreografie del complesso si ritrovano, fuse armoniosamente, le basi della danza popolare, dal girotondo al gomitolo. Le danze maschili evocano le qualità del coraggio, del vigore guerriero, della baldanza avventurosa.
Tutte le danze di ascendenza bellica, con artistici combattimenti, volteggi di spade e pugnali sono affidate ai movimenti di brillante e sorprendente virtuosismo degli uomini: sono loro che strabiliano il pubblico con gli incredibili salti e le faticosissime danze in punta di piedi. Questi intrepidi cavalieri annoverano tra i loro virtuosismi, tipici dei danzatori del Caucaso, proprio l’andare sulle punte di morbidi stivali (senza il classico rinforzo di “papier maché” o di “colofonia”), un’abilità che affonda le sue origini non in un vezzo estetico-stilistico bensì in una necessità fisica. La tradizione vuole che questo passo, che i georgiani chiamano “tzeruli”, sia nato per ricordare gli scoscesi pendii dei monti del Caucaso che, con i suoi strettissimi sentieri, costringeva gli uomini a camminare sulla punta dei piedi per non precipitare nei burroni. L’eroe georgiano, di forza invincibile e insuperabili prodezze acrobatiche, risulta capace anche di sottili virtuosismi.
Molte danze sono infatti percorse di cortesi finezze: come le danze del corteggiamento, ove la suprema abilità consiste nel non sfiorare mai la donna, o quelle nuziali, in cui anche gli uomini riescono a scivolare magicamente sul terreno al braccio delle loro belle. L’uomo non è meno elegante della donna: danza con la schiena inarcata e, se si tratta di un nobile, si inerpica sulle punte, proprio come le ballerine romantiche, gonfia il petto, ricama disegni con le braccia, ma le sue mani non si vedono: sono coperte dalle maniche a penzoloni per evidenziare la mancanza di contatto. Le danze femminili simboleggiano la sacralità e la regalità. Il movimento delle ballerine, tutto giocato sulla morbidezza delle braccia e delle mani, testimonia che nell’immaginario più antico del popolo georgiano la donna è una creatura algida e distante, inafferabile. La Georgia, è sempre stata un’isola ortodossa in un mare musulmano e ha quindi, inevitabilmente, assorbito molti elementi delle culture limitrofe, cosicché nelle sue danze, specie in quelle femminili, è possibile cogliere con chiarezza le influenze turca ed araba, fuse con l’elemento culturale originario in una mescolanza davvero singolare ed affascinante. Le ballerine georgiane, tutte di fulgida bellezza, rivelano una formazione classico-accademica, testimoniata dall’uso del busto arcuato “à la russe” e dalle braccia di sinuosa mobilità.
La prima parte dello spettacolo delinea la storia di questo popolo fiero, le danze di palazzo – i corteggiamenti, le nozze – poi si passa al folklore cittadino di Tbilisi, alle danze degli artigiani e dei venditori ambulanti. La compagnia è famosa, in particolare, per le sue danze di coppia (“Kartuli” e “Lecuri”), per quella lirica delle donne (“Samaia”), per il girotondo “Partza”, per le suites “Adjar” e “Kensur”, nonché per i quadri coreografici della vecchia Tbilisi. Alle danze folcloriche georgiane Ramishvili e Sukhisvili hanno aggiunto quella sportiva “Lelo”, quella maschile “Mkhedruli”, quella contadina “Lazuri”, interpretando con intuizioni personali l’intera gamma del genere. “Lo spettacolo è veramente un poema coreografico sulla bellezza, la nobiltà ed il talento del popolo georgiano” (“Sovetskaja Kultura”). “Ramishvili e Sukhishvili hanno creato una compagnia folclorica che per la sua originalità e purezza non teme confronti” (“West Deutchland”). “I danzatori georgiani si sono esibiti in tutto il mondo, sorprendendo il pubblico con la loro arte” (“The Times”). La loro danza incanta da decenni il pubblico internazionale, raccontando la storia e le radici del popolo georgiano. Anche l’Italia ha sempre accolto con entusiasmo il Balletto Nazionale della Georgia a partire dal debutto della compagnia al Teatro alla Scala negli anni Sessanta, ai successi collezionati negli anni Ottanta al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro San Carlo di Napoli, alla Fenice di Venezia, al Maggio Fiorentino e al Teatro Romano di Verona.
La compagnia georgiana conquista coi delicati virtuosismi d’assieme, la spericolatezza delle danze-duello, la tecnica impeccabile, l’eleganza delle composizioni coreografiche e la bellezza dei costumi.
L’apparato costumistico è firmato dal migliore scenografo e costumista sovietico, il georgiano Simon Virsaladze – vincitore del “Premio Lenin”, collaboratore prediletto di Grigorovich e autore del décor dei più celebri balletti del Bolshoj – che è riuscito a riprodurre con filologica vivezza, i tipici costumi delle molte regioni della Georgia.
Programma di danze folcloriche caucasiche su musiche di autori anonimi del X e XII secolo
Prima Parte
Lekuri – Danza dalle regioni montuose della Georgia
Kartuli – La più autentica danza della tradizione classica, espressione di cavalleria degli uomini verso le donne. Danza di Guerra
“Khorumi” – Una delle danze georgiane più famose che risale al periodo delle guerre eroiche contro gli eserciti degli invasori ottomani, persiani e mongoli. Si compone di tre parti: l’avvistamento del nemico, la battaglia e la vittoria.
Lazuri – Danza di festa della regione costiera del Mar Nero. Tsdo – Danza dalle montagne del Caucaso.
Samaia – Danza lirica femminile. Eseguita da tre fanciulle per celebrare le nozze. La compagnia ha realizzato in concreto la copia vivente di un affresco del XII secolo rinvenuto nella cattedrale di Mtskheta, antica capitale della Georgia. La danza ha antiche origini orientali.
Khevsuruli – Danza delle regioni montane, eseguita con le spade. Nell’infuriare della battaglia, interviene un gruppo di danzatrici che agitano un fazzoletto bianco. Secondo la tradizione i guerrieri devono cessare il combattimento. La danza denota l’alto livello di preparazione tecnica.
Seconda Parte
Juta – Danza dei montanari del Caucaso. Juta è il nome di un piccolo villaggio di confine, anticamente noto per i ladri di cavalli. La coreografia si basa sul folclore tradizionale.
Ilouri – Danza in ricordo dei fondatori del complesso: Nino Ramishvili ed Iliko Sukhishvili.
Svanuri – Danza della regione montuosa della Svanetia, la regione europea abitata con la più alta altitudine.
Otobaia – Danza su motivi Megreliani Abkhazi
Khanjluri – Danza rituale dei pastori che vivono ai piedi del monte Kazbek, eseguita con pugnali.
Tamashi – Danza gioiosa e giocosa con movenze delle diverse regioni della Georgia.
Ritmi georgiani – Intermezzo musicale
Simdi – Antica danza nuziale ancora in uso in Ossetia. I costumi maschili neri, con lunghe maniche e copricapo colorati, formano un netto contrasto con quelli candidi delle donne. Gli uomini danzano sulle punte, mentre le fanciulle avanzano sul palcoscenico come cigni sull’acqua.
Shejibri – Gli uomini danzano sulle punte con stivali morbidi.
Uno spettacolo straordinario che richiede non solo lunghi anni di allenamento, ma anche una buona dose di coraggio.
MUSICA eseguita dai musicisti del Balletto Nazionale della Georgia “SUKHISHVILI”
COREOGRAFIA Iliko Sukhishvili Sr. e Nino Ramishvili Iliko Sukhishvili Jr. e Nino Ramishvili
COSTUMI Soliko Virsaladze e Nino Sukhishvili