CHIUSURA SANNIO FALANGHINA, L'IMPEGNO DEL GOVERNATORE DE LUCA: GIRO D'ITALIA 2021 NELLA VALLE DEL VINO SANNITA

CHIUSURA SANNIO FALANGHINA, L’IMPEGNO DEL GOVERNATORE DE LUCA: GIRO D’ITALIA 2021 NELLA VALLE DEL VINO SANNITA

La Regione Campania si impegnerà a garantire la tappa del Giro d’Italia 2021 nei Comuni sanniti della Valle del Vino”. Il governatore Vincenzo De Luca ha annunciato il supporto della Regione Campania, destinato a valorizzare e promuovere ulteriormente il distretto beneventano, nel corso della cerimonia di chiusura di Sannio Falanghina European Wine City 2019, il titolo assegnato dalla rete Recevin delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei.
La manifestazione europea, che ha acceso i riflettori sulla Falanghina del Sannio e sul territorio beneventano, va in archivio con un bilancio positivo e con il passaggio di testimone alla spagnola Aranda de Duero “Città europea del Vino 2020”.

“La Falanghina non è solo un vino – ha affermato il presidente De Luca – ma esprime i valori del Sannio. Stiamo lavorando per stimolare le attività di ricerca dell’Università, migliorare le infrastrutture, sviluppare l’alta velocità ed implementare i treni per Napoli e Salerno. Continueremo ad investire nel turismo religioso e nelle proposte culturali di qualità, dopo aver già rilanciato il Teatro Romano e annunciato la formazione di una orchestra giovanile regionale per offrire maggiori sbocchi occupazionali ai giovani dei Conservatori. Prospettive per il Sannio e per la Campania di grande interesse in un momento storico in cui assistiamo a nuove forme di violenza ed aggressività dovute anche alle innovazioni tecnologiche, strumenti di conoscenza ma a volte anche di alienazione.
Oggi – conclude – il Sannio lancia un bel messaggio all’Italia, in termini di cultura agricola e rispetto della natura, recuperando quei valori di famiglia che rappresentano un elemento di pace, serenità ed equilibrio. Valori antichi da trasmettere alle nuove generazioni”.

La sfida ambiziosa del distretto Sannio Falanghina è trasformare i valori del paesaggio del vino in patrimonio culturale. E non solo.
“Abbiamo fatto tanto negli ultimi mesi – spiega Floriano Panza, coordinatore di Sannio Falanghina – ma molto ancora c’è da fare. In settimana a Milano abbiamo raggiunto un accordo con il direttore generale del Giro d’Italia, Mauro Vegni. Il titolo di Città europea del Vino 2019 è un importante riconoscimento a tutti i territori ed ai produttori che hanno creduto nel progetto Sannio Falanghina sin dal primo momento, ma soprattutto uno stimolo a continuare insieme il percorso intrapreso. Grazie alla Falanghina abbiamo valorizzato il paesaggio della Valle del Vino, a testimonianza delle energie che abbiamo messo in campo per promuovere la nostra terra e dei traguardi ambiziosi che possiamo raggiungere quando il territorio si unisce per un obiettivo comune. Falanghina significa vino ma ogni goccia parla al mondo anche di Sannio, turismo, tradizione, cultura e sviluppo sostenibile. Lo Statuto del Paesaggio Rurale può rappresentare il primo passo verso un dossier di candidatura per diventare patrimonio UNESCO, sulla scia di quanto già accaduto per le colline del Prosecco”.

Una opportunità straordinaria, dunque, che si aggiunge alle iniziative più significative che hanno caratterizzato l’esperienza di Sannio Falanghina: il progetto BioWine (Biological Wine Innovative Environment), che prevede il trasferimento di buone pratiche di gestione dal Veneto al Sannio; lo Statuto del Paesaggio Rurale per armonizzare le politiche locali nel settore ambientale ed urbanistico, che dovrà ora essere adottato da tutti i Comuni coinvolti; il Master sulle professioni del vino con l’Università degli studi del Sannio; le partnership istituzionali con Ambasciata del Canada, Québec, Matera 2019 – Mammamiaaa, Agenzia nazionale italiana del Turismo (ENIT), Ambasciata Italiana in Francia ed Associazione nazionale Le Donne del Vino; le vetrine internazionali per promuovere la Falanghina, come Vinitaly 2019, Vitigno Italia, Fête des vendanges a Montmartre (evento che valorizza i migliori prodotti enogastronomici europei), Settimana della cucina italiana nel mondo a Parigi, presentazioni in Senato e Camera dei Deputati, tour mondiale promosso dall’Associazione Mozart Italia (concerti in Giappone, Stati Uniti, Cina, Messico, Bulgaria), i concerti al Teatro di San Carlo e al Ravello Festival 2019; il francobollo celebrativo con Ministero dello Sviluppo Economico e Poste Italiane; il manifesto ufficiale firmato dall’artista Mimmo Paladino; l’inaugurazione della Ciclovia della Falanghina.

Il distretto del vino sannita comprende 27 territori in provincia di Benevento e rappresenta la locomotiva del vino campano: i 6 Comuni che hanno sostenuto la candidatura (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso e Benevento) ed i 21 Comuni che hanno deciso di aderire all’associazione Città del Vino (Telese Terme, Montesarchio, Dugenta, Durazzano, Amorosi, Apice, Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, San Lorenzo Maggiore, Melizzano, San Lorenzello, Faicchio, San Lupo, Cerreto Sannita, Vitulano, Frasso Telesino, Paupisi, Foglianise, Paduli, Ponte), oltre alla Provincia.
Per capire ancora meglio le ricadute economiche sul territorio, basta vedere i numeri di Sannio Falanghina: 12.000 ettari di vigneto, la più estesa area vitivinicola in Campania; 3 denominazioni di origine ed 1 indicazione geografica per più di 60 tipologie di vini; il 50% dell’intera produzione vitivinicola regionale, con oltre la metà del vino campano tutelato da denominazioni di origine; 900 ettari di vigne specializzate solo a Castelvenere (il 60% della superficie totale), il territorio più vitato della Campania e tra i più vitati d’Italia; 10.000 aziende impegnate nella produzione di uva; oltre 100 aziende che vinificano ed etichettano; 160 cantine con circa 2.500 lavoratori, senza considerare l’indotto; 120 eventi in programma in 365 giorni; 1 sfilata dei carri realizzati ogni anno a Solopaca con i primi chicchi d’uva della stagione; 120 abitazioni già acquistate da turisti stranieri nel borgo di Guardia Sanframondi (provenienti da Scozia, Stati Uniti e Canada); la più importante realtà cooperativa della Campania ed una delle principali del Mezzogiorno, la Guardiense, con 1.000 soci, circa 140.000 ettolitri di vino prodotti annualmente, 5 milioni di bottiglie vendute in Italia e nei principali mercati internazionali.

In occasione dell’evento di chiusura, moderato dalla giornalista Rai Federica De Vizia, sono intervenuti a Telese Terme – alla presenza di onorevoli ed autorità del territorio – il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo; il presidente di Recevin José Calixto; il presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino Floriano Zambon; i sindaci delle Città del Vino del Sannio; il presidente della Camera di Commercio Antonio Campese; il vice presidente nazionale di Coldiretti Gennaro Masiello; il presidente della CIA Raffaele Amore; il presidente di Confindustria Filippo Liverini, il presidente di Sannio Consorzio Tutela Vini Libero Rillo; il presidente de La Guardiense Domizio Pigna; il presidente della Cantina di Solopaca Carmine Coletta; il rettore dell’Università degli studi del Sannio Gerardo Canfora; il presidente del Conservatorio “Nicola Sala” Antonio Verga; il coordinatore del progetto BioWine Giovanni Quaranta; il responsabile dell’Osservatorio nazionale Turismo del Vino Giuseppe Festa; ed i delegati di Recevin (la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei), Città del Vino ed Aranda de Duero 2020. Intrattenimento musicale a cura del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.


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