FASE 2: COLDIRETTI, IN CAMPAGNA A RISCHIO 9 MLN DI PRESENZE ESTIVE ECCO PROTOCOLLO AGRITURISMO PER SALVARE VACANZE ITALIANI

FASE 2: COLDIRETTI, IN CAMPAGNA A RISCHIO 9 MLN DI PRESENZE ESTIVE ECCO PROTOCOLLO AGRITURISMO PER SALVARE VACANZE ITALIANI

Arriva il protocollo nazionale per la sicurezza anti Covid-19 per i 24mila agriturismi italiani pronti alla riapertura dopo il lungo periodo di lockdown in vista della prossima stagione estiva E’ quanto annuncia la Coldiretti in riferimento all’avvio della Fase 2 per non perdere le quasi 9 milioni di presenze nelle campagne italiane in estate durante la quale si rischia che solo il 20% degli italiani andrà in vacanza.

Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città.

Per vivere in tutta tranquillità la sosta e il soggiorno nelle aziende agrituristiche l’associazione Terranostra di Coldiretti ha stilato un vademecum di comportamenti sia per i servizi di ristorazione che per l’alloggio. Al primo posto c’è la valorizzazione e l’utilizzo degli ampi spazi all’aperto degli agriturismi in modo da garantire al meglio – evidenzia la Coldiretti – le misure di sicurezza con la massima distanza fra i tavoli.

Ma non basta – continua la Coldiretti – il protocollo prevede diverse misure precauzionali per la tranquillità di ospiti e lavoratori: dall’uso di igienizzanti al mantenimento delle distanze fra gli ospiti e fra i lavoratori, dalla sanificazione delle camere a quella dei dispenser di acqua nelle aree comuni, dalla disinfezione di tavoli e sedie alla pulizia delle stoviglie a temperature mai inferiori ai 70 gradi, dall’organizzazione di momenti di didattica all’aperto per evitare assembramenti in luoghi chiusi, alla gestione dei pagamenti con servizi a distanza per ridurre al minimo qualsiasi contatto con il denaro fisico. Regole di sicurezza vengono poi indicate per l’agricampeggio, per il cibo da asporto e per la consegna di pasti a domicilio mentre alle aziende sono state fornite anche le grafiche per i cartelloni informativi da disporre all’ingresso, nelle sale comuni e nelle camere.

Ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione negli agriturismi dopo che – precisa la Coldiretti – la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio con perdite che nel 2020 rischiano di avvicinarsi al miliardo senza una decisa inversione di tendenza. A pesare oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi senza dimenticare – continua la Coldiretti – le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera – continua la Coldiretti – si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse.

L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con le strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. “L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella Fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare affollamento” ha concluso Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “in quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città, in montagna o al mare”.


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