Marco Tullio Barboni ospite d’onore a Castelfranco Emilia
A Castelfranco Emilia si riparte, con “I magnifici quattro”, rassegna in programma e dedicata ad altrettanti grandi successi del cinema italiano che hanno saputo lasciare una traccia indelebile nella storia del grande schermo .
Ospite d’onore della prima serata, il 6 agosto alle ore 21.30 in Piazza Garibaldi, sarà Marco Tullio Barboni.
«Siamo contentissimi di dare il via a questa iniziativa che rappresenta la risposta dell’ Amministrazione all’obiettivo di avere una piazza “viva” anche ad agosto» ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Rita Barbieri, sottolineando
come «queste serate rappresentino una concretizzazione della risposta al desiderio di stare insieme anche nel dopo covid19, con una grande valenza emozionale. La nostra è una realtà sempre più viva, anche nel suo cuore pulsante: attraverso queste iniziative, attraverso la condivisione di capolavori del cinema italiano e anche grazie alla partecipazione di ospiti straordinari come Marco Tullio Barboni, tutto assume un prezioso valore aggiunto».
Marco Tullio Barboni appartiene ad una illustre famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore. Lo zio Leonida è stato un magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani; il padre Enzo, prima operatore alla macchina poi direttore della fotografia ed infine regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher, ha legato gran parte della sua fama a film interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone dei fagioli western. Frequentatore di set fin da bambino, è stato lui stesso regista e sceneggiatore, ed ha proseguito la carriera familiare con caparbietà e notevole talento. Negli ultimi anni è diventato un apprezzato e pluripremiato scrittore, i cui libri hanno riscosso consensi di pubblico e critica.
Sotto i riflettori, in compagnia di Marco Tullio, il 6 agosto ci sarà quell’indimenticabile cult movie, firmato dal celebre padre, dal titolo “Lo chiamavano Trinità”, che proprio in questo 2020 spegne il traguardo delle 50 candeline.
All’epoca, Marco Tullio ricoprì il ruolo di secondo aiuto regista a soli 18 anni, a fianco del genitore, che senza ombra di dubbio possiamo annoverare tra i più grandi registi del cinema del nostro Paese.
«Sono veramente onorato e felice di poter partecipare a questa bella iniziativa perché – ha dichiarato Marco Tullio Barboni – questa serata è innanzitutto un bell’ omaggio a mio padre, ma è anche l’occasione per poter condividere con il pubblico, trasversalmente, tanti ricordi e soprattutto tanti aneddoti legati non “solo” a questo film, ma anche al cinema italiano più in generale, ai suoi magnifici protagonisti, dagli attori ai registi, dagli sceneggiatori ai macchinisti, dagli scenografi ai doppiatori fino agli stuntman. Quello italiano, infatti, è un grande cinema divenuto tale grazie allo straordinario mix tra artisti di rara bravura e grandi professionalità. Così come è stato per “Lo chiamavano Trinità”».
Durante la serata, Barboni sarà al centro di una lunga intervista condotta dal giornalista Gigi Zini, dove si racconterà prendendo idealmente il pubblico per mano e portandolo proprio sul set attraverso la descrizione del “dietro le quinte” e il racconto di tantissimi aneddoti.