Settore balneare, Vuolo (ID/Lega): “Le regioni costiere dell’UE traino dell’industria turistica. Servono azioni concrete, non governi miopi”
“Il turismo costiero e marittimo è il comparto trainante dell’industria turistica e noi dobbiamo essere capaci di sostenere con azioni concrete gli imprenditori che investono nel settore balneare, non penalizzarli”. Così l’europarlamentare ID/Lega, Lucia Vuolo annuncia di aver chiesto, insieme ad altri colleghi per chiedere una provvisoria deroga per le concessioni demaniali dopo la lettera di messa in mora all’Italia inviata dalla Commissione europea, riguardante l’estensione per quindici anni delle concessioni marittimo-demaniali, istituita dalla legge 145/2018.
“Un tema molto caro alla Lega – spiega la Vuolo – che con l’ex Ministro Centinaio aveva messo in moto una forte riforma del settore. Oggi il governo è un altro, e la questione è andata persa in chissà quale cassetto di Conte e compagni”.
Tutto parte dalle dichiarazioni ufficiali della Commissione che ricorda come l’estensione di quindici anni risulterebbe in contrasto con la Direttiva 123 del 2006 (la cosiddetta direttiva “Bolkestein”). Ciononostante, in Italia, la legge 145 del 2018 associa la deroga di quindici anni con il contestuale avvio di un’opera di riforma del demanio marittimo italiano.
È necessaria, quindi, una riforma complessiva sul demanio marittimo, che possa conciliare il diritto europeo con le aspettative degli attuali concessionari e con le esigenze di un comparto turistico unico al mondo.
“Amici, – rincara l’europarlamentare campano – dovete capire che senza questa riforma è impossibile stabilire i termini di applicazione della Direttiva 123 alle concessioni marittimo-demaniali. Questo la sinistra se l’è dimenticato. È stata la Corte di Giustizia europea ad individuare i criteri. E’ nella sentenza così detta “Promoimpresa” che la Corte ha indicato che l’applicazione della Direttiva scatta solo dopo aver accertato la scarsità delle risorse”.
“Tutto questo ha portato a presentare un’interrogazione alla Commissione europea in cui abbiamo chiesto di spronare il “dormiente” Governo italiano ad affrontare una seria riforma, ma allo stesso modo a concedere il prolungamento delle concessioni a quindici anni, ora diventata una inevitabile misura transitoria”.
“Il ritardo c’è e va risolto, – conclude la Vuolo – ma con questo Governo anche le risoluzioni più semplici diventano complesse e non gestibili. E per fortuna che Conte ci ha detto che questo è il migliore esecutivo possibile”.