Sempre e comunque contro la guerra
“E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace.” Questo è solo un passaggio della comunicazione di Papa Francesco in cui ha “indetto” per domani 2 marzo una giornata di digiuno e di preghiera per la Pace.
Domani è anche il giorno in cui inizieranno le discussioni, nelle specifiche commissioni, per l’invio insieme al materiale umanitario, di armi e soldati italiani (forse questo è il concetto di aiuto umanitario di Draghi?).
L’associazione Memoria in Movimento nel solco del suo impegno concreto e militante per la pace e la giustizia sociale aderirà e parteciperà alla giornata indetta dal Papa. I tantissimi di noi che non sono credenti faranno solo il digiuno. Considerando il periodo da “elmetto in testa” che quasi tutte le forze politiche stanno esprimendo in questi giorni, purtroppo anche i maggiori organi di informazione, è bene ribadire i punti salienti della nostra piattaforma:
- L’invasione dell’Ucraina, come tutte le invasioni, non è giustificabile in nessun modo. In linea con il diritto internazionale riconosciamo agli Ucraini il loro diritto/dovere di difendersi. Esattamente come lo abbiamo fatto, e continueremo a farlo, a favore delle popolazioni del Donbass che da 8 anni subiscono attacchi militari e bombardamenti soprattutto dal famigerato battaglione Azov (neo nazisti cha da qualche anno fanno parte della Guardia Nazionale Ucraina);
- La soluzione a tali crisi non può e non deve essere l’allargamento armato e l’invio di armi. Nessuna guerra è giustificabile, nessuna guerra è la soluzione del problema;
- Con questa logica siamo contrari a qualsiasi aiuto armato e la “gara” che si sta facendo in tal senso in Europa ci preoccupa e ci spaventa perché ci farà cadere nel baratro. Purtroppo il nostro paese è già coinvolto e ci siamo dentro;
- Se ci riusciremo, insieme ad altri ci impegneremo a difendere, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, sia tutti i movimenti pacifisti autonomi e indipendenti da qualsiasi governo presenti nei due paesi sia i disertori russi e ucraini che rifiutano di partecipare a questo massacro;
- L’Onu non può far finta di nulla e inizi la sua opera per arrivare ad un immediato blocco di qualsiasi azione militare e concordi con le parti in causa l’invio sia dei caschi blu con il compito di difendere le popolazioni civili che dei cosiddetti “caschi bianchi” (corpi civili di pace) come forza di intermediazione tra le parti.
Nel frattempo l’associazione Memoria in Movimento è già impegnata per organizzare la presenza e la partecipazione alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo sabato 5 marzo.