Riparte il Roymundo Festival al Dum Dum Republic
Riparte il Roymundo Festival al Dum Dum Republic con la straordinaria direzione artistica del musicista, producer e compositore Roy Paci.
Proprio dalla suggestiva arena che sorge sul mare è stata ufficializzata la sesta edizione del Festival, in partenza il prossimo 3 luglio, che si contraddistingue per la ricerca e la sperimentazione musicale, per il suo essere fuori dalle logiche mainstream. Una rassegna che nasce, soprattutto, dall’amicizia e dalla passione.
Roymundo è patchanka sonora, ma è anche impegno civile e sociale, come sottolinea il direttore artistico Roy Paci: “Sono molto contento di quello che sta accadendo intorno a questa isola felice che si chiama Dum Dum Republic, ma si potrebbe chiamarla anche libertà o amore. Da sempre è un luogo di grande rinascita, di vita, di amori, di connessioni musicali – sottolinea Roy – Sono felice perché rilanciamo un progetto nato quasi per gioco qualche anno fa insieme a Biancaluna. In questo momento storico, dopo due anni di Covid e di stop della musica, è un segnale meraviglioso per la ripartenza di uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Vuol dire far ripartire la musica”.
Il RoyMundo si inserisce all’interno di una corposo cartellone estivo del Dum Dum Republic.
“Per la sesta edizione ho invitato e ho pensato di coinvolgere amici e band che hanno un ingrediente in comune che è la contaminazione, non settoriale o radicale – spiega Roy – Non si può vivere senza musica e senza quella vibrazione che si sperimenta nei concerti e nei dj set”.
In 26 anni di attività, con la sua ricerca sonora costante, il Dum Dum Republic è tra gli spazi di cultura più riconosciuti in Campania e in Italia anche per gli altri festival, che sempre più spesso scelgono il beach club di Paestum per le proprie anteprime.
“Il Dum Dum è diventato un punto di riferimento per le presentazioni dei vari Festival, si pensi al MaCo di Paestum, o all’Ariano Folk Festival di cui annunceremo la line up, nell’ottica delle connessioni e dell’incontro tra i vari generi musicali dei vari angoli del mondo – sottolinea Biancaluna Bifulco, fondatrice e titolare del Dum Dum Republic – La filosofia del Dum Dum è proprio quella dell’incontro, dello scambio: senza siamo tutti più poveri dal punto di vista culturale. Fa bene all’umanità regalarsi musica a vicenda”.
Musica senza barriere che vedrà al Dum Dum Republic il prossimo 10 luglio anche la presentazione del Rototom, il festival internazionale del reggae. A rappresentarlo, in conferenza stampa, Lampadread, pioniere del reggae in Italia, che collabora con il Rototom da 25 anni come dj resident, originario della Campania, e icona reggae anche al Dum Dum Republic.
“Il ruolo della musica è determinante in un’attività come la mia legata all’accoglienza, all’ospitalità, per trascorrere una giornata felice. Vale molto di più delle attrezzature, dell’aspetto scenografico – evidenzia Biancaluna – Noi abbiamo cercato di dare valore alla poesia e la musica è l’elemento che conferisce un’identità concreta, con scelte coraggiose, non seguendo i trend. Il valore importante dare forma a nuove sonorità musicali, ricercandole altrove”.
Un cartellone estivo che è partito con The Skatalites per arrivare agli Almamegretta, ma non mancheranno collaborazioni anche con il Metys Festival, realizzato da un gruppo di ragazzi salernitani che si battono contro il caporalato, tra incontri musicali e concerti con i ragazzi che lavorano nei campi.
LA FILOSOFIA DEL ROYMUNDO
Inclusione, diversità, i diritti umani sono racchiusi nella filosofia che spinge il RoyMundo: “La musica ha un potere enorme, cerchiamo di mettere insieme le coscienze – insiste Roy Paci – Abbiamo la responsabilità tutti noi artisti di comunicare messaggi con valori importanti morali e civili. Prima del Covid ho partecipato alla marcia sociale in argentina, con tutte le donne ed è stato un impatto molto forte. La musica ha accompagnato il corteo. La musica riunisce le etnie. Significa mettersi dalla parte dei più deboli, delle persone che non hanno voce. Da 10 anni sono alla direzione artistica dell’1 Maggio di Taranto: la musica diventa megafono di persone che non hanno voce in capitolo. Amplifichiamo la voce di Cecilia strada o di Aboubakar Soumahoro. È più importante il messaggio che la musica stessa”.
Il RoyMundo Festival parte il 3 luglio 2022 con gli Swing Groover, un gruppo elettro-swing, siciliani di Bagheria, che si sono distinti in vari festival internazionali. Unna miscela esplosiva molto interessante, la leader del progetto Adamantina ha una voce molto bella e particolare. Un progetto davvero molto trascinante.
Il 10 luglio è la volta dei Mellow Mood, rappresentanza del reggae vero e proprio, anche se giovani, con un legame molto importante con il roots reggae (il reggae delle origini) molto traditional, con punte innovative.
Il 17 luglio si proseguirà con un live set tutto a sorpresa dal sapore internazionale. Il 24 luglio arriva uno dei gruppi più scoppiettanti, che è l’Istituto Italiano di Cumbia, un collettivo di musicisti vari che si alternano sul palco. “Portarli tutti sarebbe improponibile perché sono 50 – spiega Roy – È una fusione di tanti progetti insieme per far sì che questo filone latino e della cumbia venga trasmesso e veicolato”.
Il 31 luglio ci sarà dj Spyke, che è una delle menti fondanti dei Boomdabash. “Siamo molto felici perchè è uno di quei live set molto entusiasmanti”.
Per poi arrivare ai padri fondatori del reggae in Italia, loro sono gli Africa United e saranno al Dum Dum Republic il 7 agosto.
Il 21 agosto Quartiere Coffee, altro gruppo reggae più innovativo da Grosseto, mentre il 28 agosto Ayom dal Portogallo in collaborazione con Ariano Folk Festival.
The Sweet Live Society il 18 settembre, un collettivo di musicisti di Torino e dintorni, con una miscela di elettrofunk e patchanka elettronica.
Il 4 settembre i ‘nostri’ giganteschi, iconici – perché ormai mi sento anche io di Paestum sorride Roy – i nostri Almamegretta che tornano alla grande con il loro nuovo album.
È un legame viscerale quello di Roy con il Dum Dum, dove in questi giorni si esibirà live portando il suo nuovo singolo “Happy Times”, che definisce “un inno alla libertà”. “Ho scritto di getto in spagnolo, mi è venuta fuori questa voglia di dire riprendiamoci la notte, una delle frasi latine più belle è ‘ romper la noche’, perchè le notti sono fatte di concerti, di dj set, di quell’ atmosfera importantissima che permette di vivere la magia del concerto in maniera epidermica, con le sue connessioni. Una vibrazione”.