ACQUE FRAGILI. INFRANGIBILI EQUAZIONI

ACQUE FRAGILI. INFRANGIBILI EQUAZIONI

L’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica di Milano presenta “ACQUE FRAGILI. INFRANGIBILI EQUAZIONI” di Pina Inferrera, artista che si è sempre occupata di tematiche legate alla natura e all’ambiente antropizzato.
L’esposizione, promossa dal Comune di Milano Cultura e daIl’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica, è curata da Fortunato D’Amico e resterà aperta al pubblico dal 14 settembre al 22 ottobre. Le opere esposte, in parte inedite, di cui alcune site specific, vogliono indurre Io spettatore a riflettere sull’ambiente e sui nostri comportamenti ed indicare alternative alle smanie consumistiche suggestionate dai mass media.
E’ sempre più urgente intervenire tempestivamente per arrestare il cambiamento climatico ed è necessario avere il contributo e la partecipazione di tutti per la salvaguardia del pianeta; per questo l’aspetto educazionale occupa un posto di primaria importanza nel sollecitare comportamenti rispettosi e il riutilizzo delle risorse, anche quelle acquifere, di cui spesso, involontariamente, abusiamo.
Il titolo stesso della mostra evoca il delicato equilibrio deII’ecosistema del pianeta ed è un invito ad un utilizzo responsabile delle risorse; attraverso immagini ed installazioni che ricercano il bello e l’armonia etica, la mostra si pone l’obiettivo di sensibilizzare alle problematiche ambientali. Il percorso espositivo rappresenta una ricerca deII’etica in un mondo spesso proiettato verso l’estetica, affinché i due aspetti possano convivere in un’ideaIe simbiosi. In questa mostra l’artista presenta una selezione di circa una cinquantina di opere tra fotografie, sculture e installazioni, che hanno come fattore comune l’acqua e i riflessi, tematic he che caratterizzano gran parte della ricerca deII’autrice e che spesso rappresentano una natura fantastica e poetica che si rispecchia nei fiumi e nei laghi di paesaggi alpini. Queste opere alludono ad uno stato d’animo critico e cosciente della situazione difficile verso cui si sta dirigendo l’umanità.
Entrando alla mostra sulla sinistra un’installazione accoglie il pubblico; si tratta di Scultura da indossare formata da ritagli di scarti di PET intrecciati con muschio e corteccia a simboleggiare la ricerca costante deII’artista. L’installazione è illuminata a led e le foto ribadiscono un’idea di astrazione dei riflessi nelle acque della Normandia, in prossimità dei luoghi già meravigliosamente ritratti da Claude Monet.
La mostra si conclude con una serie di immagini del “La Defense” che si riflette sui suoi stessi specchi, pareti di vetro creano fantastiche immagini di un’architettura ora fluttuante e morbida – che a volte sembra evocare Gaudì – ora attraversata da penetranti raggi provenienti dalle altre architetture, che nel gioco dei riflessi d’acqua appaiono moltiplicate all’infinito. Grattacieli contenitori di una società fluida, scorrevole, conformabile.
L’artista ha voluto creare un dialogo con altri artisti: Valentina Facchinetti, con cui presenta FRANGENTE un’opera site specific che sarà installata all’esterno, sul prato accanto all’ingresso, e Cristina Pistoletto che presenterà una performance artistica insieme a Patrizia Fratus. L’inaugurazione della mostra sarà anticipata da una conferenza stampa coi seguenti relatori: Fortunato D’Amico, Massimo Facchinetti, Paola Suardi e Sandro Orlandi.
La ricerca di Pina Inferrera è incentrata suII’osservazione dell’ambiente antropizzato, sulla natura, sull’uomo e le sue relazioni. Spesso interviene su reperti del consumismo industriale, emblemi di una condizione dell’uomo. Usa la fotografia come mezzo privilegiato per un’analisi reale ed obiettiva, per evidenziare e segnalare, ma non per questo rinuncia alla poeticità della visione. Parallelamente ha esplorato altre possibilità espressive come video e installazioni, utilizzando scarti della modernità; ha realizzato opere site-specific dalle dimensioni imponenti, capaci di ridisegnare Io spazio. Ha usato materiali innovativi che negli anni ‘80 ha definito “La Natura creata dall’uomo”. Ha dato priorità all’indagine della materia in tutte le sue applicazioni per esaudire un bisogno di manualità tattile e palpabile che meglio corrispondesse all’esigenza di una comunicazione il più coerente possibile alla contemporaneità. Al centro della sua produzione sono l’Arte come fusione delle “manifestazioni”, da cui si evincono le problematiche ambientali e la fragilità dei rapporti umani, nei quali la donna è sovente oggetto di discriminazione: riflessione che si esplicita negli anni ‘90 con la serie “Sculture da Indossare”, Abiti-Cilicio scomodi da indossare che il corpo femminile subisce per essere accettato da un “sistema”.
Dal 2000 ha focalizzato il suo interesse sull’arte fotografica con l’intento di indagare l’uomo e il suo habitat, le sue immagini si muovono fra reale e surreale in una natura incontaminata, in cui l’uso particolare della Iuce suggerisce uno spazio spirituale. La sua ricerca vuole condividere obiettivi che abbiano l’intento di mettere a fuoco problematiche ambientali ed esistenziali. L’interesse verso la natura altro non è che una visione dell’uomo come parte intrinseca della natura stessa, una visione panteistica che immagina la spiritualità come la diretta conoscenza ed esperienza dell’universo.
Laureata a pieni voti aII’Accademia di Brera, ha esposto in Italia ed all’estero. La sensibilizzazione al rispetto della natura e dell’ambiente è un obiettivo fondante del suo Iavoro. La sua è una costante ricerca deII’etica in un mondo proiettato più verso l’apparente, con l’intenzione di recuperare queII’equiIibrio armonico che regola l’universo.
Fortunato D’Amico è un curatore d’arte, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dove ha studiato arte contemporanea con Germano Celant. Si è laureato con Ernesto d’AIfonso con una tesi sui linguaggi simbolici barocchi derivati dall’uso deIl’astronomia e della mitologia. Ha insegnato design e architettura al Politecnico di Torino e di Milano, dove tuttora ricopre incarichi nei corsi di architettura. Ha tenuto numerosi workshop e conferenze presso università straniere ed è promotore di progetti artistici multidisciplinari in ambito progettuale, scientifico, antropologico, sociale e ambientale. È tra gli organizzatori e promotori del Premio Internazionale di Architettura Dedalo Minosse e del Vergilius d’Oro di Mantova, manifestazione dedicata alla multidisciplinarietà dell’architettura e dell’arte. È stato curatore del MaCS Mazda Contemporary Space di Milano. Ha realizzato mostre e installazioni presso istituzioni culturali e artistiche straniere. E’stato il curatore nel 2010 dell’evento Culture Nature (arti e architettura) collaterale della XII° Biennale di Architettura di Venezia, tenutasi allo Spazio Tethis, presso l’Arsenale. Dal 2010 al 2018 ha curato per la Iastampa.it il blog Cultura Natura. Dal 2013 al 2018 è stato curatore della mostra Natura ConTemporanea, presso la G.A.M. Galleria d’Arte Moderna del Museo di Genova Nervi. Nel 2018 ha realizzato il ciclo di 10 incontri, dal titolo Il lungo ’68 deIl’Arte, presso il Polo del ‘900 a Torino. Nel 2021 è stato direttore artistico e scientifico della mostra Eternal Feminine Eternal Change al Padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso, evento della XIII° Florence Biennale. Ha scritto, diretto, presentato, programmi televisivi dedicati al mondo dell’arte, come l’Archibalena e I Talenti, in onda sulle reti Sky. Scrive cataloghi e saggi per diverse case editrici. È uno dei curatori della Fondazione Pistoletto-Cittadellarte. È l’attuale presidente di Pensare Globalmente Agire Localmente, un’associazione no-profit con finalità civiche e di utilità sociale, nata per promuovere l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L’Acquario Civico di Milano fu edificato in occasione dell’Esposizione mondiale di Milano del 1906 da Sebastiano Giuseppe Locati (1861-1939) e fu ricostruito dopo la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. La statua di Nettuno sulla facciata è opera di Oreste Labò (1865-1929). Attualmente, I’Acquario Civico di Milano, che è parte dell’Area Mostre e Musei scientifici del Comune di Milano, promuove attività di ricerca e di divulgazione nel campo delle scienze acquatiche. E’ un luogo dinamico, che propone eventi culturali incentrati sulla contaminazione tra arte e scienza, contribuendo ad arricchire l’offerta museale milanese.
Oltre ai percorsi strettamente inerenti agli scopi di divulgazione scientifica, numerose sono le mostre d’arte organizzate al suo interno. Dopo la ristrutturazione, su progetto degli architetti Piero De Amicis e Luigi Maria Guffanti, grande attenzione è stata rivolta all’attività espositiva dedicata all’arte contemporanea, arricchendo la mission dell’istituto.

 


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