De Rosa: “L’Europa non sia sorda alle proteste degli agricoltori”
De Rosa: “L’Europa non sia sorda alle proteste degli agricoltori”
Questo inizio di 2024 sta portando con sé una recrudescenza di problemi che sembravano in fase di risoluzione e mette l’Europa intera – prossima al voto, con le elezioni comunitarie di giugno – di fronte a un bivio. La categoria che ha dato il via a questa stagione di possibili scontri è quella degli agricoltori, che chiede a gran voce un supporto da parte delle Istituzioni. Iniziata in Francia, la protesta si è rapidamente estesa all’Italia.
Il CEO di SMET, Domenico De Rosa, si è espresso sul tema mostrando la sua preoccupazione per la direzione presa dall’Unione Europea. “Le richieste degli agricoltori e le loro agitazioni rappresentano solo la punta dell’iceberg di una situazione più ampia – spiega De Rosa – che coinvolge diversi settori produttivi, tra cui quello chiave dei trasporti”. È stato evidenziato come sia imperativo che le istituzioni europee si facciano carico di ascoltare e comprendere le preoccupazioni di queste categorie, evitando politiche che ignorino il tessuto economico e produttivo. “Lo vediamo già da troppo tempo, con alcune decisioni prese senza misurare adeguatamente le ripercussioni sulla produttività e, a cascata, sull’intera società” continua il CEO di SMET. “Uno degli elementi più complessi riguarda la sostenibilità. Ho sempre rimarcato come questo concetto vada preso nella sua accezione più ampia, dove la sostenibilità ambientale deve essere necessariamente accompagnata da una transizione della matrice produttiva sostenibile. Alcune scelte hanno penalizzato eccessivamente alcuni settori. Tra perdita di competitività e aumento dei costi, l’economia europea rischia una frenata estremamente pericolosa”.
De Rosa prosegue affermando che “ignorare le richieste legittime delle comunità produttive potrebbe portare a stagioni di tensione sociale sempre più intense”. In questo momento, l’Europa intera è in fermento per via dei forti rischi legati ai conflitti internazionali e si presenta lo spettro di un nuovo processo inflattivo, dettato dal protrarsi della crisi nel Mar Rosso. Una situazione che genera ancor più preoccupazioni a causa dello stallo diplomatico in Medio Oriente e a una politica monetaria di partenza – con tassi d’interesse già a livelli record – che lasciano ben pochi margini di manovra “tradizionali” nell’aggiustare il tiro. E per questo “ña situazione attuale richiede un’azione decisa da parte dell’Unione Europea per proteggere e sostenere le classi lavoratrici – continua il CEO di SMET -. L’Europa deve prestare attenzione alle voci che sollevano dubbi sul Green New Deal, implementato in modo affrettato e che comporta enormi sacrifici per tutte le categorie produttive del continente. Gli agricoltori sono i primi a protestare, ma il malcontento potrebbe presto estendersi ad altri settori”.
Domenico De Rosa conclude il ragionamento auspicando “un approccio ragionevole e un ascolto attento, specialmente considerando che il cambiamento climatico è una sfida globale. Inoltre, è importante ricordare che l’Unione Europea – conclude De Rosa- contribuisce per meno del 10% alle emissioni globali di CO2.”