Fondi sviluppo e coesione. Lettera aperta del patron del Premio Charlot, Claudio Tortora

Fondi sviluppo e coesione. Lettera aperta del patron del Premio Charlot, Claudio Tortora

Fondi sviluppo e coesione. Lettera aperta del patron del Premio Charlot, Claudio Tortora: “Il Governo vuole avocare a sé delle competenze che sono della Regione e non si capisce bene perché”

L’inesauribile combattente Vincenzo De Luca, ha riservato al Governo un fine settimana molto significativo.
Sabato mattina al Teatro Sannazzaro di Napoli ha incontrato ancora tantissimi operatori del mondo culturale e tanti giovani. In una sala gremita e con la voce che gli restava ha continuato a difendere i suoi principi con determinazione e forza. Potranno dire che a volte ha modi bruschi, ma certamente nessuno dei cecchini del potere, che cercano di ridurre il tutto sul piano della cattiva trovata o parola, potrà mai dire che non parla da vero politico e su temi realistici ed inconfutabili.
Il nocciolo della questione è, per quanto riguarda la cultura, che il Governo vuole avocare a sé delle competenze che sono della Regione e non si capisce bene perché. Questi fondi, che il Governo ci sta negando, sono un nostro diritto, si chiamano fondi di coesione per un motivo. Appartengono in parte anche alla cultura e allo spettacolo, e devono essere destinati per questi eventi che da decenni portano lustro alla nostra terra e non parlo solo del Premio Charlot, ma anche del Giffoni Film Festival, il Ravello Festival e tante altre manifestazioni che sono un vero vanto per la Campania e per l’Italia intera. I finanziamenti non possono essere ancora congelati, si rischia di perdere tanto e non solo in termini di eventi, ma anche in termini di lavoro, perché dietro ogni manifestazione ci sono decine e decine di persone che ci lavorano e senza quei fondi a rischiare non siamo solo noi operatori, ma tutti coloro che lavorano con noi.
Nonostante questo, nonostante questo diritto che ci viene negato, il Presidente De Luca, ha più volte invitato al confronto i soggetti che avrebbero dovuto acconsentire, avendo in mano, a loro dire, la verità.
Ma così non è stato, c’è stato solo un silenzio assordante e mistificazione dei fatti, cercando di trovare nella parolina scappata o nell’atteggiamento furioso che una persona che lotta può anche avere, dopo una strenua e credibile battaglia.
Siamo a mio avviso di fronte ad un vero e proprio abuso di potere e distorsione della realtà e meno male che abbiamo un politico come De Luca che non le manda a dire ma che interviene nel merito con tutta la sua forza ed onestà intellettuale.
Chi veramente ha conosciuto De Luca non può non mettere in evidenza quanto su detto. A coloro che fanno finta di non conoscerlo resta solo l’esercizio di cercare la parolina fuori luogo o altre piccole amenità
Allora forza Vincenzo dalla tua hai un folto numero di persone che ti sostengono e sono stanche di prevaricazioni e prepotenze, un gruppo di persone che sabato mattina al Sannazaro ha dimostrato di essere pronto a difendere fino alla fine la fabbrica culturale campana.
Claudio Tortora


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